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Piometra: un buon motivo per sterilizzare cani e gatti femmine

Al congresso internazionale SCIVAC di Rimini 2014, è stata presentata una relazione riguardante la stabilizzazione e l’anestesia nei pazienti con piometra.
La piometra non è nient’altro che l’infezione dell’utero con presenza di pus; la principale distinzione che viene fatta è tra piometra chiusa (senza scolo vaginale) o aperta (con scolo vaginale).
I sintomi più frequenti di piometra sono: scolo vaginale (quando aperta), poliuria/polidipsia (il paziente beve ed urina di piu’ del solito), scarso o assente appettito, depressione del sensorio, in alcuni casi vomito.
Nella fase introduttiva, il relatore, il dottor Sarotti, ha riportato dei dati sull’incidenza totale, di razza e sulle condizioni che possono aumentare le possibilità di sopravvivenza dei nostri animali che ci hanno portato a riflettere sulla necessità di effettuare la sterilizzazione preventiva. Come già risaputo tra i vantaggi della sterilizzazione ci sono: impossibilità di gravidanze indesiderate, riduzione della possibilità che si sviluppino tumori mammari, risoluzione preventiva del problema della piometra.
Il punto è: quanto la piometra e le sue conseguenze incidono sui nostri animali?
Gli studi riportano che il 24% delle cagne non sterilizzate si ammala di piometra entro i 10 anni di età (Egenvall et al, 2001) con una maggior predisposizione di razza per Bullmastiffs, Golden Retrivier e Dogue de Bordeaux (Gipson et al, 2003) mentre appaiono meno predisposti i meticci e le cagne pluripare. La terapia di scelta è, quando possibile, quella chirurgica, poiché è l’unica che riduce in maniera rapida e definitiva l’endotossiemia (ovvero le tossine che, a causa della piometra, finiscono nel circolo sanguigno). La mortalità perioperatoria (quindi durante e successivamente all’intervento chirurgico) è del 3-17% (Gipson et al, 2003) e tale percentuale aumenta in base alle condizioni cliniche al momento della diagnosi ovvero piu’ questa è tardiva piu’ aumenta il rischio di morte o comunque il periodo di ricovero post-chirurgico.
Per quanto riguarda il gatto la percentuale di incidenza è dello 0,17%, tra le razze maggiormente predisposte troviamo lo Sphynx, il Siberiano, il Siamese, il Ragdoll ed il Maine Coon; la percentuale di mortalità è del 5,7%.
In conclusione è importante ricordare che un cane su 4 si ammalerà di piometra entro i 10 anni d’età e che di questi fino a un cane su 6 potrebbe morire, soprattutto se la diagnosi viene effettuata tardivamente, magari perché si sono sottovalutati o si è deciso di aspettare di fronte ai classici sintomi della malattia.
Credo che queste considerazioni siano già sufficienti per poter affermare che il volere o meno sterilizzare la propria cagnolina deve essere una scelta ben ponderata e non basata su dicerie o opinioni prive di fondamento scientifico.